Sono poco meno di 60 mila i pensionati della provincia di Belluno. Alcuni di loro vanno ben oltre i 90 anni. Li vedete alle prese con il computer o con lo smartphone?
Ma dal primo ottobre tutti dovranno attrezzarsi di un account se vorranno comunicare con l’Inps per saperne di più della loro pensione. Rino Dal Ben, segretario dei Pensionati Cisl, ha progettato l’apertura di uno sportello a cui l’anziano possa rivolgersi per richiedere a sua volta informazioni all’Istituto. A partire dal 1° ottobre l’Inps non rilascerà più Pin come credenziale di accesso ai servizi dell’istituto.
Il Pin sarà sostituito dal Sistema pubblico di identità digitale (Spid) che permette di accedere ai servizi on-line della pubblica amministrazione. Un grave problema per i pensionati non avezzi alla tecnologia.
Inoltre bisogna tener presente che in tanta parte della provincia non arriva non solo la banda ultralarga, ma nemmeno quella larga. Dunque? «Non toccherà che rivolgersi a un patronato». Ovviamente pagando. «Con il lavoro da remoto, numerosi uffici pubblici», fa presente Maria Rita Gentilin, segretaria dello Spi Cgil, «hanno provocato grandi difficoltà ai nostri anziani, soprattutto perché il servizio in presenza viene dato a orari molto ristretti e non sempre ci sono i trasporti pubblici che consentono di accedervi senza perdere mattinate di tempo. La pubblica amministrazione è diventata davvero inaccessibile», conclude Gentilin.
(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)