Coldiretti Puglia sottolinea che con l'aumento dell'inflazione ed il caro bollette, si aggrava lo scenario di difficoltà per gli anziani, con il 32,8% dei pensionati che percepisce assegni sotto la soglia dei mille euro, l'11,3% dei quali incassa meno di 500 euro al mese. Anche per questo, spiega l’Associazione, c’è bisogno di tutela a favore degli anziani che sono "di ausilio alle famiglie" e colonne "nelle aree rurali, dove la presenza di un pensionato in casa viene considerata dal 40 % dei pugliesi un fattore determinante per contribuire alla gestione famigliare".
Per il 35 % "i nonni sono un valido aiuto per seguire i bambini fuori dall'orario scolastico. Poi un 17 % che - continua la Coldiretti - ne apprezza i consigli e l'esperienza e un 4 % che si avvantaggia del loro sostegno lavorativo a livello domestico". Come nella migliore tradizione agricola la presenza degli anziani fra le mura di casa è quindi quasi sempre considerata un valore aggiunto all'interno di un welfare familiare che deve fare i conti sia con la gestione delle risorse economiche disponibili sia con quella del tempo e dei figli in situazioni dove molto spesso entrambi i genitori lavorano e sono fuori casa la maggior parte della giornata.
La presenza dei nonni - sottolinea la Coldiretti regionale - è sempre più importante anche rispetto alla funzione fondamentale di conservare le tradizioni alimentari e guidare i più giovani verso abitudini più salutari nelle scuole e nelle case. È evidente - conclude Coldiretti Puglia - l'insostenibilità sociale della situazione a carico dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sui quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le insufficienze dei servizi pubblici.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)