L'aspettativa di vita a 65 anni in Italia è cresciuta a 20 anni nel 2014 ( 21,4%). Entro il 2065 la crescita della vita media arriverà a 86,1 anni per gli uomini e 90, 2 per le donne. Per ogni decennio, l'incremento è stimato in due anni. Se aumentano, con l'età e la quota di grandi vecchi, le patologie cronico-degenerative, si nota, in parallelo un aumento dell'autonomia nelle fasce di anziani più giovani (over 65). Nei gruppi di popolazione più istruiti, lo studio Framingham ( studio longitudinale del 2016 sulle coorti anziane americane), evidenzia un trend di miglioramento della salute cardiovascolare. Una adeguata prevenzione cardiovascolare e cerebrovascolare, potrebbe ridurre, quindi, almeno le demenze di tipo vascolare. Lo studio Guzmann ( 2017), sviluppato per prevedere i trend di disabilità e la speranza di vita in Galles fino al 2025, evidenzia che, la prevalenza di disabilità standardizzata per gli over 65, rimane stabile sino al 2025, sia per gli uomini e per le donne. Da queste previsioni risulta che il numero dei disabili crescerà soprattutto per l'invecchiamento della popolazione più che per l'incremento della disabilità. Le principali patologie croniche ( malattie cardiovascolari, fumo, abuso di alcool, sedentarietà, scarso consumo di frutta e verdura) sono responsabili da soli del 60% della perdita di anni di vita. I principali fattori di rischio sono modificabili e passano dalla modifica degli stili di vita. I Governi devono da oggi prepararsi a fornire agli anziani le cure di cui necessitano eper assicurare il benessere delle società che invecchiano.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)