L’Istat ha censito anche le strutture di tipo prevalentemente assistenziale che con 89.474 posti letto rappresentano circa un quarto dell’offerta residenziale totale. «Anche se non sono del tutto sprovviste di prestazioni medico-sanitarie, – dice Alessandro Solipaca, dell’Istat — svolgono prevalentemente servizi di accoglienza e tutela. La legge n. 328 del 2000 puntava all’integrazione tra servizi sanitari e assistenziali, ma spesso rimangono ancora due “mondi” separati». Carenza sottolineata dal presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria, Nicola Ferrara: «Per rendere il più possibile uniforme su tutto il territorio l’assistenza sociale si dovrebbero rendere operativi i “Livelli essenziali di assistenza sociale”. Andrebbe anche incentivata l’assistenza domiciliare: oltre all’assistenza infermieristica e farmaceutica, occorre quella sociale. La residenzialità dovrebbe essere un passaggio, così da non istituzionalizzare in modo permanente l’anziano e farlo tornare a casa dopo il recupero».
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)