Uno studio eseguito sui topi dell’Università Politecnica delle Marche, ha mostrato che il cervello in debito cronico di sonno si cannibalizza, poiché vanno in tilt due famiglie di cellule (gli astrociti e i microglia) che di solito lo ripuliscono dalle sostanze tossiche e iniziano a «divorare» sinapsi e neuroni. Questo lavoro esagerato di rimozione alla lunga potrebbe favorire il sorgere di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Bellesi, a capo del progetto, ha rilevato che in una situazione di carenza cronica di gli astrociti eliminano fino al 13,5% delle sinapsi mentre la microglia ha un’iperattività anomala che distrugge molte cellule nervose, iperattività che in passato è già stata osservata nell’Alzheimer. Ciò potrebbe spiegare perché chi ha carenza di sonno è piùvulnerabile alla demenza senile. Ora Bellesi dovrebbe verificare quanto perdurano gli effetti della privazione del sonno e, se si può proteggere il cervello dormendo la gusta quantità di ore.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)