E’ ormai assodato che la patologia vascolare, quella che riguarda la salute dei vasi sanguigni, ha un ruolo determinante non solo nella cosiddetta demenza di origine vascolare, ma anche in quella di tipo neurodegenerativo. Si è parlato anche di questo alla Conferenza di neurologia organizzata da Federazione Alzheimer a Milano dal titolo «Patologia vascolare e malattia di Alzheimer».La salute dei vasi sanguigni è fondamentale per il benessere del cervello, ma molti anziani soffrono di vasculopatia cerebrale, il che può portare a deficit cognitivi importanti e contribuire anche al processo di neurodegenerazione. Si spiegano così anche le conseguenze di medio e lungo periodo dell’ictus. Inoltre un numero crescente di evidenze conferma che i microdanni vascolari ripetuti, come quelli dovuti all’ipertensione, e la difficoltà di perfusione dell’encefalo dovuta a una malattia dei piccoli vasi come l’arteriolosclerosi, contribuiscono alle demenze neurodegenerative. Tra i 45 e i 60 anni, i fattori di rischio (ipertensione arteriosa, diabete, colesterolo, fumo di sigaretta, obesità e sedentarietà) lesionano i vasi sanguigni grossi e piccoli. Ciò induce “insulti ischemici”, come l’ictus, o, in modo cronico, alterazioni di vario tipo, che possono dar luogo alla neurodegenerazione e, più in là, alla demenza. Ciò spiega perché, agendo sui fattori vascolari, si potrebbero ridurre del 25-30% i casi di demenze.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)