Dai dati dell’Istat emerge che i prepensionamenti rallentano l’aumento dell’età media del ritiro dal lavoro, che risulta cresciuta, rimanendo però sempre al di sotto di quella di vecchiaia. Infatti, nell’anno passato, l’età media di uscita è stata di 63 anni e mezzo e il prossimo anno saliranno ancora gli anni di contributi necessari, diventando per gli uomini 43 anni e tre mesi e un anno in meno per le donne. Per questo sono intervenuti i sindacati che richiedono rispettivamente, la Uil, di introdurre flessibilità in uscita a 63 anni, e la Cgil, di proseguire la trattativa sulla previdenza per la pensione di garanzia per i giovani. Si è inoltre sottolineato che più del 70% dei trattamenti è inferiore ai 1.000 euro al mese, ma si deve considerare che non si tratta di persone ma di pensioni, quindi, considerando che sono molti a poter contare su più trattamenti, la percentuale delle persone che sono sotto questo importo è molto più bassa.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)