Nella ricerca pubblicata su Neurobiology of Aging i ricercatori italiani sotto la guida di Giovanni Frisoni (direttore della Memory Clinic presso gli Ospedali Universitari di Ginevra) e di Anna Cattaneo (Irccs Fatebenefratelli di Brescia) hanno messo in relazione l’Alzheimer con la presenza di batteri nell’intestino. Nello studio sono stati confrontati tre gruppi di persone: 1) con un livello lieve di malattia di Alzheimer,; 2) sane; 3) affette da altre patologie neurodegenerative e nel rpimo gruppo sono stati trovati nell’intestino una maggiore presenza di microbi ad azione pro-infiammatoria, mentre negli altri due sono abbondanti quelli ad azione opposta.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)