Tutto ok, da manuale. Facile, quasi una pianura. Certi incroci sono decisivi per la Storia, ma quando li attraversi non lo sai: te ne rendi conto strada facendo. È così, guardandosi alle spalle, che quel giorno di fine aprile, a Pisa all'istituto Cnuce del Cnr, è diventato letteratura scientifica. Oltre a Bonito, a lavorare «nella sala macchine», c'era Marco Sommani, un altro tecnico. Gli altri due, ricordati come artefici dell'impresa, sono Stefano Trumpy che ha gestito il collegamento Internet (la rete era Arpanet, militare) e Luciano Lenzini, ora entrambi pensionati settantenni. Il primo è stato per vent'anni direttore del Centro di calcolo elettronico del Cnr, il secondo è stato docente di Ingegneria Informatica all'università di Pisa. Lenzini è il creatore dell'architettura di Rete per approdare al primo collegamento. Aveva lavorato all'università di Cambridge in Massachusetts e collaborato con Peter Kirkstein direttore di Computer Science all'University college of London. È quest'ultimo che per primo gli parla della possibilità di attraversare l'oceano con un clic, Pisa era un polo avanzato sulla tecnologia informatica. «Nessuno aveva consapevolezza dell'importanza del momento, quando mandammo il comunicato stampa non ci fu giornale che pubblicò la notizia» racconta. Eppure «quella fu una grande operazione culturale, da lì la comunità scientifica italiana ebbe la possibilità di accedere a quella americana» senza mediazione. «Scrissi pure una lettera ai vertici del Cnr per annunciare il collegamento riuscito » riprende Lenzini. Le risposero? «Nessuno. Anzi il presidente un anno dopo, incontrandomi a un convegno mi disse: sai che ho visto una rete in America a cui ci dovremmo collegare pure noi?»….
(Fonte: tratto dall'articolo)