Le vampate sono per alcune così penalizzanti che nel Regno Unito si pensa di concedere alle lavoratrici in menopausa un periodo di congedo retribuito per superare il momento critico. Per molte sono un disturbo che dura anni, e infatti qualcuna sceglie la terapia ormonale sostitutiva per risolvere, ma non tutte vogliono o possono attutire chimicamente il passaggio. Per loro gli esperti della NAMS, Società nordamericana della menopausa, ha preso in esame tutti gli studi e pubblicato i risultati su Menopause. Dalla ricerca emerge che una mano alle donne possono darla due tipi di psicoterapie cognitivo-comportamentali e qualche farmaco antidepressivo. Non ci sono prove scientifiche solide sui risultati ottenuti con erbe, integratori, derivati della soia. «Una cosa è certa, la vampata di calore non è un sintomo adatto al fai-da-te, invece è un importantissimo marcatore della carenza di estrogeni e un segnale forte di vulnerabilità del benessere della donna, spia di un rischio per malattie cardio-cerebrovascolari e neurodegenerative », afferma Rossella Nappi, professore di ostetricia e ginecologia all’Università di Pavia e membro della International Menopause Society. Almeno il 15-20% delle over 50 ne soffre in forma severa, e un altro 30-40% in maniera lieve o moderata. Per loro secondo gli studi clinici, è consigliabile l’approccio corpo-mente combinato a tecniche di rilassamento, igiene del sonno e visione positiva della vita, che riesce a ridurre la percezione delle vampate. La soluzione più adatta per il problema va trovata parlandone a lungo con il medico e deve essere il più possibile personalizzata.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)