Li chiamano "caregiver", sono persone che si prendono cura dei propri familiari affetti da patologie fortemente invalidanti come l'Alzheimer, il Parkinson o la demenza senile. In Emilia Romagna sono circa 239mila, e nel 34% dei casi è il coniuge ad assistere il malato. Donne e uomini spesso over 65, che si ritrovano con la vita stravolta da un impegno di assistenza faticosa e pressochè a tempo pieno, che spesso devono rinunciare alle proprie abitudini, al tempo libero al loro lavoro, e perdere così anche la capacità di provvedere alle necessità economiche della familia.
Se fino a poco tempo fa quest'assistenza familiare era considerata un dovere, ora a livello legislativo si stà diffondendo una nuova sensibilità che mira, come già in molti paesi europei, al riconoscimento di diritti anche per questi "lavoratori". L'Emilia Romagna, prima regione in Italia, ne ha riconosciuto il ruolo e le competenze con la legge regionale del 28 marzo 2014 "Norme per il riconoscimento e il sostegno del caregiver familiare". "Mancano ancora i decreti attuativi, spiega Enrico Montanari responsabile del polo neurologico dell'Ausl di Parma, ma è comunque un primo passo verso il riconoscimento di eventuali diritti ad azioni concrete di sostegno come dimissioni protette, coperture infortunistiche e assicurative, defiscalizzazione delle spese e le strutture intermedie tra domicilio e ospedale.
(Sintesi redatta da: Paola Ponzi)