Raccontata a capitoli alterni da Lore e Harry, la storia che si dipana, con straordinario affetto e umorismo, è quella di una coppia simile a molte che conosciamo o di cui facciamo parte. Lui, che voleva fare l’architetto, si è poi messo a lavorare in un’industria ed è stato prepensionato, sviluppando un amore ossessivo per il giardino. Lei, bibliotecaria appassionata, che ha passato la vita a cercare di trasmettere l’amore per i libri e a organizzare incontri con autori, si trova a un passo dalla pensione e pensa con orrore al giardino nel quale si vede trascorrere lunghe e noiose giornate.
Sposati da quarant’anni, hanno una figlia, Gloria, a un passo dal terzo matrimonio. Ricordando la rigidità della loro educazione, Lore e Harry le hanno lasciato fare tutto ciò che voleva: “Quando ha voluto lasciare la scuola, glielo abbiamo lasciato fare, quando è voluta andare in India, glielo abbiamo lasciato fare, le abbiamo sempre lasciato fare tutto, forse è stato un errore”. E ora non la riconoscono più, e lungo tutto il romanzo Harry si domanda se partecipare o meno al matrimonio. Alla fine deciderà di andare e, nel divertirsi a osservare persone e situazioni a loro così estranee, Lore e Harry ritroveranno ciò che li unisce, ciò che, nonostante le delusioni e le frustrazioni, per loro è ancora importante.
(Fonte: www.astoriaedizioni.it)