Ora la ricerca per l’antiage è legata sempre più a trattamenti progressivi e mini-invasivi, il “lifting non chirurgico” (tecniche multiple e sinergiche che aiutano a correggere diversi inestetismi dell’età). In particolare, per migliorare le lassità dei tessuti c’è la radiofrequenza interna, che offre risultati duraturi ma ha qualche problema di rossori, edemi e piccole ecchimosi post trattamento. Spiega Eugenio Gandolfi, chirurgo, presidente dell’Aicpe (Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica) che la radiofrequenza interna, che si esegue con sia con punture esterne che per via sottocutanea, provoca calore nelle cellule, compatta le fibre di collagene e stimola i fibroblasti a nuova produzione, rassodando i tessuti. Altro sistema èp l’inserimento, in anestesia locale, di fili di trazione ed ancoraggio fatti in materiale riassorbibile, che provoca sia un effetto lifting immediato sia biostimolante, che libera neocollagene per 8-10 mesi circa. Meno rischiose infine la radiofrequenza esterna e gli ultrasuoni micro focalizzati, anche quest’ultimo sfrutta il calore che, concentrato e diretto dall’esterno su cute, sottocute e derma, stimola le fibre collagene per una tonificazione e compattezza che può durare 12/24 mesi.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)