Le nuove tecnologie ci rendono più stupidi? È un’ipotesi già formulata per spiegare il declino del livello generale di quoziente intellettivo medio della popolazione umana che si registra a partire dal nuovo millennio. Ora questo trend, che continua e che ha preoccupato gli studiosi, potrebbe aver trovato una spiegazione più consolante grazie a un’equipe del King’s College di Londra, guidata dal neuropsicologo Robin Morris. Per il professore la causa sarebbe l’invecchiamento della popolazione dovuto all’accresciuta attesa di vita. Negli ultimi decenni è molto aumentata la misurazione del QI degli ultrasessantenni, però le misure convenzionali dell’intelligenza dipendono in genere da aspetti di funzionamento della memoria: gli anziani non sono necessariamente meno intelligenti dei più giovani, ma con l’età tende a ridursi la capacità della cosiddetta «memoria di lavoro» (la working memory degli anglofoni) mentre regge bene la memoria a breve, quella attiva.
(Fonte: tratto dall'articolo)