Il truffatore? «Approfitta delle persone che reputa più deboli, e non sono solo gli anziani, basando la sua azione sull’inganno e la mistificazione. In molti paesi europei questo reato viene punito in maniera più pesante proprio perché siamo di fronte a una violenza». Il maggiore Antonio De Rosa, comandante della compagnia dei carabinieri di Santa Margherita racconta che i truffatori non si pongono limiti. «C’è chi è arrivato a mettere nella cassetta della posta il preavviso di un controllo in casa per il giorno successivo, con tanto di numero di cellulare di riferimento della società di servizi sul biglietto. Ma il contatto era di un complice, ovviamente». Che identikit ha, il truffatore? E come fare per difendersi? Se ne è parlato ieri, in Comune a Rapallo, nell’incontro “Stop alle truffe” organizzato dalla Consulta del Volontariato, dai Servizi Sociali del Comune, dalla stessa Compagnia dei carabinieri di “Santa”. «Anche grazie a questi incontri le persone stanno più attente e si convincono maggiormente a fare segnalazioni e denunce» spiega il maggiore De Rosa. Ben vestito; buon oratore; empatico e manipolatore; capace di conquistare facilmente la fiducia delle sue vittime. Questo, il profilo tipo del truffatore. Che è abile: «A volte basta che il truffatore senta, al mercato, due signore che parlano con una che chiede all’altra “Allora, come sta tuo figlio Antonio?” per avere la base da cui partire per inscenare, magari, di essere un amico di vecchia data del figlio». Carpita la fiducia, raccontano di essere malati (o di avere un figlio, malato). Basta poco, per toccare le corde delle persone più sensibili. E per raggirarle.
(Fonte: tratto dall'articolo)