In Italia è in atto un conflitto, non più una lotta di classe, ma tra generazioni, tra babyboomers (i nati tra il 1946 e il 1964) e i loro figli e, spesso, i nipoti. Un conflitto che da alcuni decenni ha un andamento a senso unico in cui a pagare sono le nuove generazioni, che si troveranno sulle spalle un gigantesco debito.
Infatti il conflitto fra generazioni rimane, al contrario di quelli sociali, sotterraneo, perché l'indebitamento non è visibile.
Ma in questo modo ci sono classi di età che in pratica stanno derubando (metaforicamente) le generazioni successive. Il conflitto quindi non emerge sia perché le conseguenze di questa espropriazione di risorse sarà visibile nel futuro, e sia perché in molti casi sono proprio i babyboomer che, attraverso stipendi o pensioni, sostengono figli e nipoti.
Tutto questo ha come conseguenza il fatto di privare i giovani del futuro, creando così le basi per una delle forme più gravi di diseguaglianza. Nonostante ciò questo problema è rimasto ai margini dell'agenda politica, anche perché il corpo elettorale è sempre più anziano e gli stessi giovani non sembrano si siano accorti di questa rapina a loro danno.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)