Oltre agli scenari di sviluppo mondiale contiene alcuni capitoli che descrivono l’evoluzione sociale economica e culturale del nostro Paese. Ne emerge una Italia sempre più diseguale in cui si polarizzano redditi e ricchezza, si ampliano i divari tradizionali (nord/ sud, ricchi / poveri), si accentuano soprattutto i gap generazionali e quelli socio-culturali.Il Rapporto contiene, fra l’altro, una analisi demografica dell’ Italia che, tra 50 anni avrà circa 8 milioni di residenti in meno ma anche 6 anni di vita in più e un numero di centenari che si avvicinerà alle 150.000 unità. L’Italia vive un vistoso processo di invecchiamento e un drammatico calo delle nascite. Un Paese che si sta preparando ad essere più vecchio e meno popolato. La metafora utilizzata nel Rapporto è quella della grande casa di riposo che non è sufficiente a descrivere la nuova fisionomia dell’Italia che verrà. Elementi emergenti contribuiscono infatti a disegnare il ritratto di un Paese che, tra cinquant’anni, sarà profondamente diverso da quello attuale. La popolazione residente perderà circa 7 milioni di persone (-11,5% rispetto ai valori odierni) e, in cinquanta anni, scenderà ai livelli degli anni ’70 (54 milioni).
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)