L'indagine Demos per Italiani.coop entra nel vivo dell'evoluzione dei rapporti fra generazioni. Alla domanda se la propria generazione, rispetto a quella dei genitori, avesse avuto maggiori o minori opportunità, il 48% degli intervistati ha risposto "maggiori".
Quando lo sguardo è rivolto al futuro dei loro figli, la percentuale scende al 37%. In merito alle opportunità avute rispetto alle generazioni precedenti, i più ottimisti sono gli over 65 che ritengono di aver avuto migliori opportunità rispetto ai genitori nel 73% dei casi contro il 34% dei millennials (giovani fino a 35 anni) e il 35% della generazione X (36-50 anni). In merito allo sguardo sul futuro, la generazione X e i baby boomers (51-65 anni) si approcciano con disincanto al futuro mentre i millennials, nel 49% dei casi sono ottimisti, con forti differenze di percezione fra millennials studenti, lavoratori o disoccupati.
Il rapporto dice in sintesi che:
1. L'onda lunga delle opportunità crescenti è finita e aumenta il sentimento di incertezza verso il futuro sia dei giovani che dei loro genitori.
2. I nonni sono consapevoli dell'esperienza vissuta e delle opportunità avute. I giovani, che invece hanno la vita davanti, oltre alla “rassegnazione attiva”, possono solo sperare nel superamento della crisi.
3. I millennials non sono un unico segmento ma hanno diverse caratteristiche. Unico tratto unificante: pur essendo sempre connessi, vivono una condizione di "affollata solitudine". Per loro, l'idea del passato e quella del futuro assumeranno colori sempre più sbiaditi.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)