L’invecchiamento della popolazione come tallone d’Achille della sanità pubblica che rischia di cadere proprio sull’assistenza di lungo termine e sulla cronicità. Nel Paese si contano 2,8 milioni di anziani non autosufficienti, e i 270 mila posti letto dedicati (sociosanitari residenziali pubblici o privati accreditati) coprono meno del 10% del fabbisogno. Le cure domiciliari risultano “largamente insufficienti a colmare il gap”, riducendosi in media a 17 ore per paziente preso in carico. Sono le famiglie ad auto-organizzarsi, o attraverso un impegno diretto nella cura del proprio caro o con l’aiuto di un caregiver informale, una badante, oppure ricorrendo al ricovero sociosanitario in regime di solvenza completa. E’ la fotografia scattata dal rapporto Oasi 2017 (Osservatorio sulle aziende e sul sistema sanitario italiano), curato da Cergas-Sda Bocconi e presentato il 4 dicembre 2017 a Milano. Dal quadro tracciato emerge l’immagine di un Ssn “parsimonioso”, dalla spesa “sobria”, ma alle prese con un equilibrio sempre più difficile tra vincoli finanziari, invecchiamento e cambiamenti sociali.
(Fonte: tratto dall'articolo)