Siamo stufi: 100 francesi ci dicono perchè scioperano. Sono ferrovieri, avvocati, infermieri, insegnanti , pensionati le persone che scioperano per protestare contro il progetto di riforma delle pensioni del governo e difendere il servizio pubblico. Quali affermazioni portano? Quale messaggio vogliono inviare al governo? France Inter, una delle maggiori radio pubbliche della Francia, ha lanciato un appello su Facebook e Twitter per raccogliere le testimonianze dei francesi che vanno in piazza. Quasi mille persone hanno risposto: Veronique, Pascal, Marie-Claude, Kristana, Bastien, Audrey, Julien o Perrine e molti altri. Abbiamo conservato un centinaio delle loro testimonianze. Parlano di pensioni, di servizio pubblico o di un "Macron" che seguirà l'esempio di Margaret Thatcher - sono molti a dire - perché è "ultra-liberale". Alcuni hanno fatto simulazioni per calcolare le loro pensioni future. E, secondo queste simulazioni, ne avranno sicuramente un danno. Ecco alcune delle loro testimonianze: Kristana, 66 anni insegnante di Châlette-sur Loing (Loiret) dice di scioperare perché vuole impedire che il servizio pubblico venga distrutto come accadde in Inghilterra con Margaret Thatcher, “siamo i più egualitari ed equi al mondo e non voglio vivere in una società dove l’accesso alle cure, alla formazione alla giustizia sarà riservato soltanto a coloro che possono permetterselo”.
Secondo Julien, 36 anni, ferroviere, Vigneux-sur-Seine (Essonne) i macchinisti sono sottoposti a drastiche visite mediche e nessun conducente verrà autorizzato a lavorare oltre i 60 anni: perdita dell'udito, vista, problemi cardiaci, diabete sono solo alcune delle patologie riscontrate. “Che cosa faremo dopo? Ci lamentiamo del fatto che mancano 17 milioni di euro, ma allo stesso tempo diamo miliardi alle aziende, l'Eliseo è bloccato per il suo stile di vita, il pensionamento di parlamentari e senatori non è in discussione. Gilbert, 67 anni, pensionato di Périgueux (Dordogna) dice che sarà in strada "per solidarietà con tutti i meno privilegiati, perché il Presidente, dalla sua elezione, non smette di fare regali fiscali ai ricchi e ha tolto molto alle classi popolari e alle classi medie. Con l'aumento del prezzo delle residenze per anziani e la riduzione delle pensioni, quanti di noi saranno i nuovi poveri? " Peggy, 42 anni, professore di storia e geografia, Corbeil-Essonnes (Essonne): " insegno da 15 anni a persone con disabilità intellettive, farò sciopero perché dovrò lavorare fino a 64 anni, senza alcun riconoscimento per questo duro lavoro, e la mia pensione si ridurrà da 1700 a 1200 euro.Tutto questo non è accettabile" Jonathan, 24 anni, ferroviere, Mulhouse (Alto Reno): "Il 5 dicembre sarà il primo giorno di sciopero della mia vita! Sono in sciopero soprattutto a causa del governo, del tono altezzoso e denigrante con cui il Presidente prende in giro le condizioni di vita dei lavoratori, chiamando ad esempio i ferrovieri privilegiati anche se lavorano di notte, nei fine settimana, sotto la pioggia, sono ferroviere e cittadino allo stesso tempo!”
(Sintesi redatta da: Miuccio Angela)