Un recente rapporto di Housing Europe mette a confronto i PNRR dei vari Stati membri indagando i possibili effetti sul settore abitativo. Due le leve prese in esame: i processi di efficientamento energetico e la creazione di soluzioni per i più vulnerabili. In particolare la parte più consistente degli investimenti provenienti dal Recovery Fund è dedicata all’efficientamento energetico delle abitazioni, che si traduce in sostenibilità ambientale, minori consumi – e quindi maggiori risparmi – per i cittadini, con la conseguente riduzione della povertà energetica e alloggi più salubri e vivibili. Secondo quanto riporta lo studio, i Paesi europei investiranno nell’efficientamento energetico circa 47 miliardi di euro.
Ma una questione che si interseca inevitabilmente con la casa è quella della cura, in particolare dell’opportunità per le persone con disabilità e/o non autosufficienti di vivere in un contesto che ne salvaguardi il più possibile l’autonomia. Secondo lo studio, sulla deistituzionalizzazione della cura l’Italia ha un programma eccellente, poiché basato su molteplici misure come incremento dell’edilizia sociale, il potenziamento dei servizi per disabili e anziani non sufficienti, e delle cure domiciliari per le aree svantaggiate attraverso programmi di rigenerazione urbana. Interventi accompagnati dalla Legge delega sulle disabilità, e la riforma riguardante Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale prevista sulla missione Salute del PNRR.
Misure che daranno forma alla più ampia riforma del sistema della Long Term Care, su cui recentemente il Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza ha presentato la sua proposta di intervento. Altri Paesi invece si concentreranno soprattutto sull’adeguamento delle abitazioni esistenti. Ad esempio, in Belgio una parte dei nuovi alloggi sociali sarà equipaggiata con tecnologie finalizzate a sostenere l’autonomia di disabili e anziani non autosufficienti. L’Estonia investirà oltre 95 milioni di euro per adattare le abitazioni esistenti e sviluppare servizi di cura di comunità.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)