Il principale canale di trasmissione delle domande di reddito di cittadinanza sono i Centri di assistenza fiscale. I cittadini li percepiscono come un vero presidio sociale. Sono queste le prime osservazioni che emergono dall’applicazione iniziale del provvedimento. La Consulta dei Caf ha fatto un primo punto della situazione delle domande presentate nel periodo iniziale. Al 15 aprile, le domande erano in tutto 850.000 (650.000 provenienti dai Caf). Circa 1 su 4 è stata scartata ( 25%) così che ad averne diritto, fra fine aprile e inizio maggio, saranno circa 600.000 soggetti. Due dati emergono dalla Consulta dei Caf. Il primo riguarda l’altissimo livello di disinformazione quantificato dalla Consulta nel 95% dei casi trattati; solo il 5% dei richiedenti possedeva notizie generiche sul provvedimento fornite, in prevalenza, da tv e giornali. Per la Consulta nazionale sono pochissime le richieste provenienti da persone fra i 25 e i 45 anni, molte di più quelle provenienti dalla fascia 45-67 anni. Per Massimo Bagnoli, coordinatore della Consulta nazionale dei Caf: "la misura è stata percepita come strumento di lotta alla povertà e non di accompagnamento al lavoro" .