“Irrompe” con speranza e curiosità nella complessa battaglia contro covid, l’ipotesi secondo cui il trattamento con la vitamina D in pazienti con co-morbilità farebbe diminuire i decessi e i trasferimenti in terapia intensiva.
È quanto emerge dallo studio coordinato dall’Università di Padova che si è avvalso del contributo dell’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr di Reggio Calabria, che ha sede al Grande Ospedale Metropolitano. L’attivazione del recettore della vitamina D può avere effetti benefici nella sindrome di stress respiratorio acuto riducendo la tempesta citochinica e svolgendo così un ruolo antinfiammatorio.
Lo studio ha incluso 91 pazienti, tutti affetti da covid 19. Di questi, 36 erano in trattamento con vitamina D e 55 erano i non trattati. L’età media dei pazienti era di circa 74 anni.
(Fonte: tratto dall'articolo)