L'ultimo quindicennio ha rappresentato per gli assetti di welfare dell'Italia e degli altri paesi occidentali un passaggio cruciale. Pensati per una società fordista e demograficamente giovane, questi sistemi si debbono oggi confrontare con strutture socio-economiche in profondo mutamento in cui da un lato è avvenuto o sta avvenendo il passaggio verso una struttura produttiva postfordista, dall'altro si notano sempre più i segni dell'invecchiamento relativo e assoluto della popolazione. Una delle tematiche più attuali e rilevanti, al centro dell'intreccio fra società, economia, famiglia e welfare, è quella delle forme di protezione riservate alle persone anziane non autosufficienti. L'Italia è fra le nazioni con la più alta percentuale di anziani, e questo dato non è destinato a mutare nel prossimo futuro, ma anzi a rafforzarsi. All´interno di questo scenario le politiche di welfare italiane si sono andate ristrutturando e trasformando entro un quadro normativo che, all'insegna del federalismo e della sussidiarietà, ha trasferito poteri in misura crescente dal centro alle Regioni e ai Comuni. Diventa quindi importante comprendere come si stiano costruendo a livello regionale sistemi integrati di servizi per la non autosufficienza e quali siano gli interventi effettivamente realizzati, valutandone l´adeguatezza e l´efficienza. (Fonte: www.carocci.it)