Ancora non si conoscono con certezza le cause delle malattie reumatiche che colpiscono 5 milioni di persone in Italia. Gli studiosi hanno però individuato delle precauzioni da adottare e dei comportamenti da evitare, oltre a sostanze che possono aiutare. Difficile l’individuazione delle cause perché sono circa 200 le patologie che danneggiano muscoli, scheletro e articolazioni. Ad esempio si pensa che la vitamina D potrebbe avere un ruolo antinfiammatorio, utile a combattere patologie reumatiche a base infiammatoria, ma uno studio pubblicato sul Journal of Autoimmunity ha dimostrato che la vitamina D sui malati di artrite reumatoide ha un effetto limitato, suggerendo però che può avere un ruolo nel prevenirla. Anche con l’alimentazione si possono ottenere risultati, mangiando pesce e uova (che la contengono) e latticini per avere buoni livelli anche di calcio, contro il rischio di osteoporosi. Meglio salare poco i cibi, poiché una ricerca su Plos One ha mostrato che una dieta iposodica (nei topi) aiuta a tenere sotto controllo le cellule con attività infiammatoria. Il fumo è considerato fattore di rischio per l’artrite reumatoide, ed è legato alla comparsa di anticorpi che scatenano attacchi verso i propri tessuti. Anche il peso è un fattore che può incidere sull’artrosi, e per alcuni studi anche per l’artrite psoriasica. L’idea dominante per ora è che l’ambiente possa scatenare queste malattie solo lavorando su una base genetica.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)