Un nuovo studio condotto da Aniruddha Das della McGill University, in Canada, svela come oltre alla psicologia e all’educazione, anche la biologia potrebbe concorrere alla religiosità di un soggetto. In particolare, il livello di ormoni sessuali, quali il testosterone nel corpo di un uomo adulto, possono influenzare la sua partecipazione alla vita religiosa.
Das ha analizzato i dati emersi dal National Social Life, Health and Ageing Project (NSHAP, 2017), uno studio americano longitudinale, istituito per raccogliere informazioni da circa 1000 adulti di età compresa tra i 57 e gli 85 anni.
I partecipanti hanno risposto a domande, sulla frequenza della loro partecipazione ai servizi religiosi, se un membro del clero faceva parte della loro rete sociale primaria, il loro stato di salute, il proprio peso e venivano inoltre raccolti campioni di saliva e sangue, esaminati in un secondo momento. Gli uomini con livelli più elevati di ormoni sessuali (testosterone e deidroepiandrosterone) nel corpo, avevano una più debole partecipazione religiosa. Sono quindi necessarie, secondo Das, ulteriori ricerche sulle ragioni per cui i livelli di androgeni influenzano le connessioni religiose di una persona e sul ruolo che gli ormoni svolgono nella strutturazione delle traiettorie di vita delle persone anziane.
(Fonte: tratto dall'articolo)