La ricchezza di una società è nella sua eredità. Non è un patrimonio economico, culturale, nemmeno di edifici e proprietà. È un patrimonio immateriale: quell'eredità che gli anziani trasmettono di generazione in generazione. Ed è di questa “eredità” che si occupa da sempre la diocesi di Coria-Cáceres , nel nord della Spagna, gestendo sette case di cura e un appartamento protetto che ospitano 348 residenti e impiegano 163 lavoratori. Gli anziani qui contribuiscono finanziariamente quanto possono. In cambio, ricevono l'affetto di una famiglia e un’assistenza non solo materiale, ma anche spirituale.
Nelle residenze diocesane agli anziani viene offerto un servizio professionale senza perdere calore e vicinanza: la residenza de La Inmaculada, a Coria, ha ospitato alla fine del 2019 un'Olimpiade per anziani con l'obiettivo di promuovere lo sport e le sane abitudini, migliorando l'autostima, la socialità e la partecipazione. Juan Carlos Carabias, il suo direttore, la ricorda come una giornata molto divertente e piacevole che spera di poter ripetere in futuro, quando le condizioni generali lo consentiranno. Sempre alla fine del 2019 si sono tenuti laboratori di memoria, cura e rapporto con le famiglie in tutte le residenze della diocesi con seminari sull'invecchiamento sano. Un contributo importante è stato quello degli studenti della formazione professionale delle medie e delle superiori della scuola diocesana José Luis Cotallo che hanno condiviso diverse esperienze tra cui la realizzazione di un programmi radiofonici sulle reti locali.
È vero però che oggi le residenze diocesane si trovano in una difficile situazione economica. Sono piccole e medie strutture collocate in prevalenza in un mondo rurale, i cui ospiti contribuiscono all’assistenza solo in minima parte e la pandemia ha anche esaurito i fondi, già scarsi. Per dare loro un sostegno, la Chiesa diocesana ha destinato loro per due anni consecutivi l'elemosina penitenziale della Quaresima. Inoltre, nell'aprile 2020 è stato creato il Fondo Diocesano di Emergenza, della durata di tre anni. Offre aiuti alle residenze diocesane (fino al 30% del fondo) per fornire loro materiale protettivo per i lavoratori (DPI e maschere).
L'aspettativa di vita dei residenti è lunga, tra loro si contano molti centenari. "La nostra ragione d'essere è la la qualità della tua vita", sono le parole di Lourdes Manzano, amministratore della residenza Torrejoncillo, che sostiene come proprio l’atmosfera tranquilla e rilassata della residenza, immersa nel verde e nella campagna, contribuisca alla longevità dei propri ospiti.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)