In Italia l'invecchiamento della popolazione porterà nel 2034 gli over 85 a superare la soglia del 5%. Eppure, secondo Assoprevidenza, sono sempre di meno gli anziani che scelgono le residenze assistenziali: colpa della crisi, ma la domanda resta alta e chiede qualità. Ecco perché il privato può giocare la sua parte. “L’invecchiamento è un fatto fisiologico e il tema delle residenze per anziani va affrontato in maniera innovativa e sistemica e deve essere visto come un’opportunità e non un’emergenza”. Con queste parole il presidente di Assoprevidenza, Sergio Corbello, ha aperto a Roma il convegno sul tema della “Residenzialità per anziani: possibile coniugare sociale e business?”. In un Paese che più di altri in Europa vede la sua popolazione invecchiare e che meno di altri è provvisto di infrastrutture e servizi di qualità, l’argomento è più che mai attuale. Secondo il Censis, in Italia ci sono 4,7 milioni di anziani “favorevoli” alle residenze, cioè a passare gli ultimi anni della loro vita, che si allunga sempre di più, in quelle che comunemente chiamiamo case di riposo. Eppure, a fronte di un costante invecchiamento della popolazione, tra il 2009 e il 2013 (ultimi dati disponibili) la quota di anziani ospiti delle strutture residenziali sul totale di quelli con limitazioni funzionali si è contratta dal 12,5 al 10,8%. “Colpa della crisi economica - assicura spiega Edoardo Zaccardi del Centro studi di Itinerari Previdenziali - e merito anche della cultura italiana che prevede che ci si aiuti in famiglia". I 4,7 milioni di anziani favorevoli alle residenze sono favorevoli alla casa di riposo a patto che si elevi la qualità e che non venga perso il contatto con la società e con i parenti.
“Chiedono insomma un ambiente accogliente ma anche aperto verso l’esterno”, spiegano gli autori della ricerca. Un nuovo business è dunque possibile, sulla base non solo dell’invecchiamento della popolazione, ma anche di una crisi economica che ha creato ulteriore domanda di assistenza. “E’ brutto chiamarlo business – dice Sebastiaan Schrikker, Ad di Link Institutional Advisory, società di consulenza finanziaria specializzata in Fondi pensione – ma un maggiore coinvolgimento del settore privato, anche attraverso i Fondi pensione, rappresenta una grande opportunità”.
(Fonte: tratto dall'articolo)