Si sono verificati diversi casi in cui una vedova si risposi solo in chiesa con il matrimonio canonico, senza quindi la trascrizione nei registri dello stato civile. Questo per poter continuare a riscuotere la pensione di reversibilità del primo marito e superare la legge che, in caso di nuove nozze, toglie immediatamente la pensione ai superstiti. L’atteggiamento è legittimo, ma, se dopo qualche tempo, per qualsiasi motivo, si decide di sposarsi anche civilmente l’Inps revoca la pensione e richiede indietro le rate mensili fino a quel momento pagate poiché gli effetti del matrimonio civile retroagiscono al tempo della celebrazione di quello canonico. La Corte di Cassazione ha infatti ultimamente ribadito che la trascrizione tardiva non pregiudica i diritti nuziali fin dal primo momento e di conseguenza, automaticamente, la legge pensionistica si accoda alla norma del codice civile e fa scattare il diritto al recupero della pensione non dovuta e tenuta nascosta fino a quel momento.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)