l’Auser ha presentato a Roma il 9 febbraio scorso la ricerca su: “Domiciliarità e Residenzialità per l’invecchiamento attivo”. Una fotografia spietata sull’assistenza agli anziani nel nostro Paese. Sono circa 2,5 milioni gli anziani che sono assistiti a domicilio, mentre, nelle oltre 12.200 strutture sparse sul territorio nazionale, sono curati poco più di 278.000 anziani . I posti letto, fra il 2009 e il 2013, sono diminuiti di più il 23%. La maggior parte dei presidi sono in Nord Italia; 1 anziano su 3 ( 75,7%) fra quelli ospitati è non autosufficiente con una netta preponderanza delle donne ( 208mila contro poco più di 70mila uomini). Perla prima volta nel Paese tutta la gamma degli interventi per anziani non autosufficienti presenta il segno negativo. Diminuiscono gli anziani presi in carico nei servizi di assistenza domiciliare; diminuiscono del 9,1% tra il 2009 e il 2013 gli anziani nei presidi residenziali; segno meno anche per il numero di anziani con indennità di accompagnamento; diminuiscono i fondi statali; diminuisce del 7,9% la spesa per i servizi sociali di regioni e comuni. Diminuisce del 4,1% l’occupazione stabile nei presidi mentre schizza in avanti del 28,1% il volontariato, sempre nel periodo 2009- 2013. Tutto ciò mentre, sul fronte delle previsioni di spesa, la Ragioneria Generale dello Stato prevede una crescita dall’ 1,9%del Pil nel 2015 al 3,2% del Pil nel 2060.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)