Uno studio della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati ( SISSA), pubblicato sulla rivista Scientific Reports, evidenzia che i centenari riconoscono, meglio degli anziani, i cibi naturali rispetto a quelli processati (“Processed foods", cibi di origine industriale, confezionati a lunga scadenza). Gli scienziati hanno fatto riconoscere, a tre gruppi di anziani di età diverse, cibi naturali ( pomodori, mele o melanzane) e trasformati ( hamburger o pizza). Risultato: il gruppo dei soggetti fra i 100 e i 108 anni identificava meglio i cibi naturali rispetto a quelli trasformati. Opposta la reazione degli anziani più giovani. Per i ricercatori, i meccanismi della nostra memoria semantica non sembrano dipendere solo dalle caratteristiche del cibo ma anche dall’esperienza e dalle abitudini alimentari portate avanti per tutta l’esistenza. Gli scienziati della SISSA sostengono che la memoria semantica sembra rimanere stabile fino a tardissima età tendendo a decadere solo nella decima decade di vita.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)