Un team di ricercatori italiani sulle pagine di Frontiers in Aging Neuroscience presenta un sistema di intelligenza artificiale capace di classificare testi scritti a mano in funzione dell'età. Un sistema analogo potrebbe permettere di essere usato come monitoraggio da remoto per persone con problemi neurologici, che si riflettono anche nel modo di scrivere. Ma oltre che alla telemedicina, gli ideatori di questo sistema aprono anche a possibili utilizzi in ambiti diversi: come quello storico, per esempio.
L'idea alla base del progetto, coordinato da Antonio Suppa del Dipartimento di Neuroscienze Umane della Sapienza Università di Roma, è che il modo in cui scriviamo sia un marcatore delle nostre funzioni biologiche. Per esempio l'ampiezza dei caratteri tende a ridursi e in generale la capacità di scrivere a mano peggiora. Per lo meno indirettamente, essendo il riflesso dell'attività cognitiva e motoria del sistema nervoso centrale, dove si parla di una rete della scrittura (writing network), spiegano gli autori, a sottolineare il contributo di più aree cerebrali a un compito così apparentemente facile.
Partendo da qui, i ricercatori hanno costruito un sistema di riferimento della scrittura per classi di età, facendo scrivere nome e cognome, più volte, su un foglio a partecipanti sani più o meno giovani (156 destrimani, divisi in tre diverse classi di età). Successivamente hanno dato in pasto le immagini di questi scritti – inviate via smartphone ai ricercatori - a un'intelligenza artificiale: un algoritmo e una rete neurale in grado di misurare e classificare i diversi modi di scrivere.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)