Secondo Roberto Bernabei, direttore del Polo invecchiamento del Policlinico Gemelli di Roma per fronteggiate la malattia di Alzheimer è necessario una ristrutturazione del Servizio sanitario nazionale. In questo momento sono i corso sperimentazioni su una cinquantina di molecole, ma non si hanno risultati definitivi. A metà marzo comunque ci sarà a Torino un congresso mondiale dove ci si confronterà sulle novità. Intanto la malattia viene gestita con farmaci sintomatici globalmente e, con Italia Longeva è stata sviluppata chat yourself, app che, nelle fasi iniziali della malattia, aiuta a tornare a casa, a ricordare le medicine da prendere e a rintracciare la persona che fa da caregiver. Per quanto riguarda le cause dell’Alzheimer, c’è una forma genetica, che nella forma giovanile colpisce a 50 anni, poi c’è quella di demenza senile, che deriva da un incrocio di componente genetica e stili di vita. Per intervenire, non si possono lasciare sole le famiglie, ma neanche farle accedere al pronto Soccorso, soluzione inutile e costosa; bisogna invece creare dei punti sul territorio dove le famiglie possano portare i malati, e lasciarli in tranquillità.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)