La polifarmacia e l’uso inappropriato di farmaci negli anziani contribuiscono alle reazioni avverse, alle cadute, al danno cognitivo, alla mancata aderenza, alla ospedalizzazione e alla mortalità. Anche se alleggerire la terapia, ridurre o sospendere un farmaco è fattibile e relativamente sicuro, i medici trovano difficile realizzarlo. Le barriere includono difficoltà a prendere decisioni (sia dalla prospettiva dei medici sia da quella dei pazienti), paura di sospendere farmaci iniziati da altri, conoscenze limitate sul come sospendere un farmaco, e timore per gli eventuali effetti da sospensione. Sono, pertanto, necessari approcci innovativi per superare queste barriere e limitare l’impatto negativo della polifarmacia sulla popolazione anziana.
Il Ministro della Salute e della Cura a Lungo Termine dell’Ontario (Canada) ha supportato lo sviluppo sistematico di test e di una serie di linee guida EB per la de-prescrizione. Scopo del lavoro era quello di identificare e dare priorità a classi di farmaci in cui linee guida di prescrizione evidence based (EB) sarebbero di beneficio per i medici. Hanno partecipato all’indagine 65 esperti di geriatria canadesi (36 farmacisti, 10 medici e 10 infermieri). Le cinque priorità finali erano: benzodiazepine, antipsicotici atipici, statine, antidepressivi triciclici e inibitori di pompa protonica (PPI).
Gli autori concludono che il processo ha identificato le cinque classi di farmaci prioritarie per le quali sarebbero necessarie guide di esperti per la “de-prescrizione”; inoltre i risultati del test suggeriscono che de-prescrizioni e sovratrattamento si verficano lungo tutto lo spettro delle cure primarie e che porre linee guida di de-prescizioni è una priorità nella cura degli anziani.
(Fonte: tratto dall'articolo)