Mort Rifkin (Wallace Shawn) ha male al cuore da quando ha lasciato New York per accompagnare la moglie a San Sebastián. L'occasione, che farà la consorte ladra, è il celebre festival internazionale del cinema. Tra cocktail e proiezioni, il carosello festivaliero accelera la crisi in cui versa la coppia.
Fermi a un bivio da troppo tempo, Mort e Sue non si intendono più. Lui, ex professore di cinema, prova a scrivere il romanzo della vita, lei, press agent, si lascia sedurre da un regista francese vanesio convinto di risolvere con l'arte il conflitto israelo-palestinese.
A complicare le cose si aggiunge una cardiologa cinefila che cura l'ipocondria di Mort e lo risveglia dal torpore. Menzogne, tradimenti, conquiste, scacchi, la materia perfetta da discutere col proprio psicologo...
Wallace Shawn apporta una rotondità bonaria all'ironia "sottile" di Allen confermando che ogni tourbillon o affanno è schermo all'inaffrontabile idea della morte, incarnata per l'occasione da Christoph Waltz. Più spermatozoo col paracadute alleniano (Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso...) che Bengt Ekerot bergmaniano (Il settimo sigillo), dispensa consigli per vivere più a lungo piuttosto che ricordare alle persone che devono morire.
Perché nell'ultimo film di Woody Allen anche la Morte è stanca di giocare a scacchi con la vita.
(Fonte: www.mymovie.it)