Un disegno di legge approvato l’8 novembre scorso dal Parlamento tedesco contiene le linee guida per un progetto di riforma delle pensioni con costi stimati, da oggi al 2025, di 31 miliardi di euro. Angela Merkel attenua la linea di rigore adottata negli ultimi anni aprendo ad alcune concessioni alle categorie vulnerabili. Per il Washington Post si tratta di un rafforzamento del welfare a sostegno di pensionati e infanzia. Il provvedimento prevede che il tasso di sostituzione (il rapporto tra la pensione e l’ ultimo reddito percepito) non scenda sotto il 48% da qui al 2025, introduce una soglia massima (20%) per la contribuzione e prevede trattamenti più generosi per le pensioni erogate alle madri che si occupano dei figli. Solo quest’ultima misura interessa dieci milioni di cittadini. La mossa del governo Merkel risponde a un bisogno sociale considerato impellente in Germania: l’aumento sensibile dei tassi di povertà tra le persone che escono dal mercato del lavoro a causa della stagnazione delle pensioni negli ultimi anni, dovuta anche al basso livello medio di tasso di sostituzione ( 51% su scala nazionale contro l'83%dell' Italia). Deutsche Welle (emittente pubblica tedesca di radiodiffusione), in uno studio del 2017, segnalava che il tasso di povertà tra i pensionati, pari al 16% nel 2015, fosse destinato a salire al 20% nel 2036 (28% tra le donne); un aumento da mettere in relazione al deciso invecchiamento del Paese.
(Fonte: www.occhidellaguerra.it)