L'Italia ha avuto un sistema di Long Term Care, impostato, in massima parte, su benefici in denaro (ad es. indennità di accompagnamento) e sulla quasi totale mancanza di servizi di assistenza in natura. Ciò è avvenuto nonostante le crescenti esigenze legate all'invecchiamento della popolazione e ai cambiamenti nella struttura familiare. L'articolo illustra una recente proposta di riforma dell’indennità di accompagnamento, elaborata dal Politecnico di Milano, e discussa, con i principali attori sociali e politici, nella prima conferenza nazionale welforum.it ( novembre 2017). Basandosi sul dibattito della conferenza, l'articolo fa luce sulle opportunità offerte dalla proposta: introdurre criteri di maggiore equità, valutando i bisogni specifici con metriche oggettive standardizzate e «budget di cura» per rendere più conveniente l’utilizzo delle risorse. Alcune questioni più «spinose»,rimangono e attengono in particolare le precondizioni istituzionali o di contesto entro cui la riforma dovrebbe trovare attuazione. In primo luogo, come evidenziato dall’ INPS, un qualsiasi tentativo di riforma dell’ indennità di accompagnamento deve coordinarsi ed integrarsi ( ad esempio dal punto di vista dei sistemi di accertamento del bisogno ) con il sistema complessivo di interventi per invalidità e disabilità che si è venuto a stratificare nel tempo.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)