Anagraficamente lontani, emotivamente vicini. Adolescenti e anziani appartengono a due età della vita dalle mille, ovvie, differenze ma con un elemento in comune: la necessità di rompere gli schemi e gli equilibri precedenti. Come fa il vecchio nel dipinto di Giorgione (Le tre età dell’uomo), arriva un momento in cui lo sguardo deve sapersi staccare dalle attività immediate e guardare altrove. Se per un ragazzo l’impegno di crescere si concentra soprattutto nella trasformazione del corpo proiettato verso l’esterno, l’uomo maturo deve imparare «l’arte di tramontare», un modo diverso di stare al mondo. La riflessione dell’analista non prescinde dal fatto che invecchiare non sia né bello né facile, tantomeno in una «società che sogna di specchiarsi eternamente giovane e performante», ma invita ad affrontare la metamorfosi verso la vecchiaia con il sentimento della riconciliazione verso sé stessi e la vita. Lasciando spazio all’imprevedibile.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)