Il gioco, specialmente quello basato sulla fortuna, appassiona molti anziani. Purtoppo a causa della possibile neuro-degenerazione legata all’invecchiamento si può verificare una propensione agli eccessi e i rischi legati ai danni del gioco possono essere sottovalutati per il deterioramento cognitivo. Se a tutto ciò si aggiungono la mancanza di autoconsapevolezza e di autocontrollo arrecati dall’alcol, si capisce che per gli anziani aumenta il rischio di cadere nel gioco patologico. Si è notato che però, in caso di bevitore - giocatore patologico, è meglio cominciare ad intervenire con un trattamento algologico, poiché, quando raggiunta l’astinenza alcolica, sarà più facile per l’anziano “lavorare” sulla patologia del gioco d’azzardo.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)