Il Progetto Host dello scorso anno (2011-2014) è ormai chiuso. Sostenuto finanziariamente dall'Unione Europea e in Italia dal Ministero dell'Istruzione e della Ricerca, il progetto è stato inserito nel programma AAL(Ambient Assisted Living) ed è stato dedicato agli anziani e alle persone fragili che vivono nelle case sociali.
L'obiettivo era quello di favorire il loro accesso a un sistema di servizi abitativi, utilizzando una piattaforma tecnologica e una connessione Internet. Con la piattaforma Host, le persone sono collegate a casa attraverso una rete di informazioni, e possono ricevere notizie, come quelle relative alla gestione del loro palazzo, richiedendo servizi domestici, coltivando così relazioni e interessi che combattono la solitudine.
In Italia il progetto è stato portato avanti da Finabita, l'Agenzia nazionale di cooperative di abitanti, insieme con AeA, l’associazione anziani di Housing, i partner tecnologici Bioresult e ITC-CNR, insieme alla società eResult, proprietaria della Omniacure, la piattaforma informativa dove si appoggia l’host.
Oltre che in Italia, altri tre paesi hanno partecipato alprogetto: la Francia, la Gran Bretagna e la Spagna
Il coinvolgimento degli anziani nella fase di sperimentazione del progetto fa ben sperare per la sua applicazione rivolta ad un pubblico più ampio, dando continuità all'iniziativa.
Gli Enti di edilizia sociale possono essere mezzi interessanti per promuovere il processo di familiarizzazione di nuove tecnologie con gli utenti, ma perché il sistema possa funzionare è necessario un coordinamento.
Gli enti pubblici devono sostenere il processo in modo che diventi un’ attività di assistenza sociale innovativa, in grado di ridurre concretamente il ricovero in strutture e la medicalizzazione degli anziani.
(Fonte: tratto dall'articolo)