E’ in atto un grande cambiamento negli studi dei medici di famiglia, che diventano “ad alta intensità di assistenza”, e dove sarà ora possibile anche fare piccoli accertamenti, suturare una ferita, programmare la presa in carico dei malati cronici. Tutto questo con l’introduzione della figura dell’”infermiere di famiglia” che potrà garantire, oltre a piccoli interventi in studio, anche l’assistenza a domicilio, verificando l’aderenza alle terapie di malati cronici e anziani non autosufficienti, e controllando che siano fatti nei tempi stabiliti gli accertamenti necessari. Si potranno occupare di flebo, iniezioni, inserimento di cateteri, operazioni che oggi spesso vengono demandate a badanti impreparate. Si sta quindi studiando un modello di assistenza in cui il malato cronico abbia un percorso terapeutico e diagnostico preparato da medici di famiglia e infermieri, comprese prenotazioni per esami sanitari. Uno dei problemi per la realizzazione di questo progetto è l’esiguo numero di infermieri rispetto al lavoro da svolgere; attualmente il rapporto è di un infermiere ogni 12 pazienti e andrà ulteriormente a peggiorare entro i prossimi 5 anni.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)