Le RSA non possono chiedere il pagamento di una retta supplementare per i malati di Alzheimer. Tali attività hanno "rilievo sanitario" sono a carico del Servizio sanitario nazionale. Con la riforma sanitaria del 1978 - l’articolo 30 della legge n.730 del 1983 e con  la sentenza  n.4558 del 2012 -  i giudici di legittimità sanciscono che “l’attività prestata in favore di soggetto affetto da morbo di Alzheimer è qualificabile come attività sanitaria". Posizione ribadita dalla Cassazione nel 2016 (n.22776) e, pertanto di competenza del S.S.N.