La procura di Torino ha aperto almeno tre fascicoli che riguardano anziani deceduti nelle Rsa della provincia di Torino, ipotizzando il reato di omicidio colposo; per ora a carico di ignoti.
Nelle ipotesi degli inquirenti il fatto che gli ospiti/pazienti di alcune strutture non hanno beneficiato delle giuste misure di protezione per evitare il contagio o che il loro invio in ospedale non sia stato tempestivo.
Le inchieste sono iniziate a seguito degli esposti dei parenti che si sono affidati agli avvocati per avere «giustizia e verità». Indagati sarebbero quindi i «quadri» delle Rsa. Nel frattempo la collaborazione tra l'Unità di crisi e il sostituto procuratore generale Marcello Tatangelo siglata il 14 marzo è oggetto di polemica, da parte di alcuni medici del sindacato Anaao. A denunciare la collaborazione ha iniziato il professor Francesco Pallante, docente di Diritto Costituzionale all'università di Torino. Pallante è critico perché «siamo di fronte al coinvolgimento di un componente del potere giudiziario nell'attività di un organo esecutivo», che è a sua volta, quest'ultimo, oggetto di accertamenti della procura.
Ciò comporta una «sovrapposizione di ruoli che non può non suscitare perplessità» anche perché «la gestione dell'emergenza ha fatto emergere gravissime criticità il cui rilievo penale non è possibile escludere a priori».
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)