Nella Rsa San Francesco di Nova Milanese (MB), dopo 14 mesi, familiari e ospiti si sono potuti finalmente riabbracciare senza vetrate o teli di plastica. All'indomani dell'ordinanza sul via libera alle visite del ministro della Salute, Roberto Speranza, infatti, familiari e visitatori hanno potuto riprendere il contatto con i propri cari, rispettando le regole, con tamponi, in caso non si sia avuto il Covid e non si è vaccinati, o con green pass. «La commozione è stata tanta», dice Dario Francolino, presidente del comitato Open Rsa Now che si è battuto a lungo per ottenere la riapertura delle strutture. Ma questo della struttura di Nova Milanese, denuncia, è un caso del tutto isolato. Bene l'ordinanza del ministro «ma oggi 8 Rsa su 10 resteranno chiuse, come ci stanno comunicando gli altri familiari». «Serve - aggiunge - che immediatamente regioni e Rsa tolgano tutti i divieti veri o fasulli dietro ai quali si sono trincerate da febbraio ad oggi, quando il 100% degli ospiti erano ormai vaccinati. Purtroppo, fino a due giorni fa, Rsa e Regioni non credevano che l'ordinanza sarebbe arrivata entro il 9 maggio e non si erano organizzate». Sul rispetto dell'ordinanza arriva anche la dichiarazione della consigliera del ministro Speranza, Sandra Zampa. «Le Regioni devono far sentire la loro voce, sta a loro far rispettare l'ordinanza firmata dal ministro e con effetto immediato per la riapertura delle Rsa - dice -. Ci sono già 2 circolari, novembre e dicembre 2020, il protocollo è stato presentato 10-15 giorni fa. Ora l'ordinanza. Troverei molto grave che invece di far rispettare le regole si faccia pagare agli anziani un prezzo che non debbono pagare loro».
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)