Sono sempre di più le Rsa che allestiscono una "stanza degli abbracci", dove ospiti e familiari si possono abbracciare in tutta sicurezza- L'idea è partita dalla “Domenico Sartor” di Castelfranco Veneto, nel Trevigiano. Basta una tenda trasparente, attraverso la quale, sempre coi guanti, ci si può abbracciare in quasi libertà. Una soluzione che permette un contatto fisico mediato ma molto importante per queste persone che sono rimaste isolate per mesi. Ovviamente c'è un rigido protocollo di accesso e si entra a piccoli gruppi. Il contatto fisico permette da parte del fisico del rilascio dell'endorfina e ossitocina, sostanze che provocano sensazioni benefiche nell'organismo. Nella Rsa veneta, al centro della stanza degli abbracci è stato installato anche un un cubo sensoriale interattivo, che proietta immagini rilassanti e artistiche che stimolano i cinque sensi del paziente. Nella Rsa “Sacro Cuore” di Brugnato vicino La Spezia, invece, è stata preparata una tenda gonfiabile con al centro una parete di plastica rigida dove si innestano due maniche di velo per inserire le braccia. E' stata fatta da una ditta di Torino che costruisce mongolfiere. Anche quest'idea è stata realizzata anche in altre Rsa. Con Natale alle porte il ministero della Salute vuole proporre un nuovo protocollo per le Case di riposo, così da permettere gli incontri tra i familiari.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)