Stando all'ultimo report della Regione Piemonte, sul totale di 33 mila ospiti delle Rsa il 97% (32 mila) è stato vaccinato con la prima dose e l'83% (28 mila) con la seconda. La differenza tra il totale degli ospiti e il numero di vaccinati riguarda nuovi ingressi (in fase di vaccinazione), soggetti non vaccinabili per ragioni sanitarie o soggetti i cui familiari non hanno autorizzato la vaccinazione.
Queste indicazioni recepiscono il documento elaborato dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, approvato il 5 maggio e poi seguito dall'ordinanza del ministero della Salute, che prevede nuove linee guida per le "Modalità di accesso/uscita di ospiti e visitatori presso le strutture residenziali della rete territoriale". Nello specifico, una struttura garantirà l'accesso di un ospite-visitatore verificando l'esistenza di diverse condizioni. Prima: possesso della Certificazione Verde Covid-19, conclusione del ciclo vaccinale o effettuazione di un test antigenico nelle ultime 48 ore, ovvero guarigione da Covid-19 da un periodo non superiore ai sei mesi. Seconda: rilevazione della temperatura al momento dell'accesso e compilazione di un questionario che attesti la buona salute. Terza: firma di un "Patto di condivisione del rischio".
Le strutture dovranno conservare un registro degli accessi. Né sarà possibile prevedere l'interruzione dei programmi di screening. Quanto alla Regione, tramite il Dirmei, invierà il numero necessario di test antigienici per lo screening di parenti e visitatori. Le Rsa dovranno caricare il numero di test effettuati nella piattaforma Covid-19. L'effettuazione del test antigenico, per i visitatori non in possesso della Certificazione verde Covid-19, dovrà essere gratuita e a carico della struttura.
Contestualmente sarà inviata una comunicazione ai Sisp, i Servizi di Igiene pubblica delle aziende sanitarie, affinché visitatori e parenti possano effettuare il test antigenico presso gli hot spot delle Asl, presentando l'autocertificazione.
I gestori delle strutture stanno passando al vaglio la comunicazione. «Non siamo stati minimamente consultati», premette Michele Assandri, presidente Anaste Piemonte. E presenta due obiezioni: «Si dice che le Rsa devono effettuare i test gratuitamente e con proprio personale - continua Assandri -. Sta di fatto che c'è a malapena il personale necessario per seguire gli ospiti». I dubbi riguardano anche l’attendibilità dei test antigenici: «Vale soprattutto per i malati asintomatici. Sia chiaro: non lo diciamo noi, ma il ministero della Salute».
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)