Il quadro delle Rsa e Rsd Toscane vede personale infermieristico e operatori socio sanitari più che dimezzati, perché contagiati, ma anche ridotti dalle migrazioni scattate a seguito della chiamata concorsuale.
Per questo l’Ordine delle Professioni Infermieristiche Interprovinciale Firenze-Pistoia, Ente pubblico sussidiario dello Stato, ha chiesto alla Regione Toscana di istituire con urgenza un tavolo tecnico di confronto per trovare una soluzione comune, non più rinviabile, alle gravi criticità presenti nelle strutture socio sanitarie (Rsa e Rsd).
Opi Firenze Pistoia ha quindi proposto “a titolo esemplificativo” una serie di misure utili a reperire personale per le Residenze.
Il primo punto riguarda un bando urgente per recepire assistenti socio sanitari qualificati da inserire rapidamente nelle strutture Rsa.
A questo si affianca la proposta di indire un bando pubblico rivolto a “persone interessate a cooperare per aiuto attività in Rsa” (cittadini disoccupati o inoccupati), per l’istituzione di un corso di 30 ore, finanziato dall’Assessorato regionale alla Salute, che dia le competenze necessarie a svolgere un incarico di 3/4 mesi. Si tratterebbe di semplici volontari che potrebbero intervenire nei casi in cui il contagio dei professionisti renda difficili anche le piccole ma essenziali attività quotidiane di pulizia e supporto agli anziani.
Inoltre si propone di procedere con un bando pubblico per infermieri da assumere in Rsa: «più di 300 infermieri, che potrebbero partecipare a un bando di questo genere, usciranno a breve dalle università toscane - spiegano dall’Ente».
Si chiede infine, con urgenza, di prevedere come obbligatoria la figura di infermiere coordinatore con master in ogni Rsa: «la loro assenza – puntualizza l’Opi - ha favorito il declino assistenziale».
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)