Dopo una settimana dall'annuncio della Regione, che i tamponi per le visite dei parenti all'interno delle Rsa sarebbero stati gratuiti, la situazione non si è ancora sbloccata. Procede a macchia di leopardo, con casi positivi in cui i familiari possono vedere con regolarità i propri cari anziani e casi in cui ancora c'è isolamento. Innanzitutto, lamentano alcune strutture, non ci sono abbastanza infermieri per fare i tamponi prima delle visite. La carenza di organico che affligge tutte le Rsa, infatti, ormai è diventata cronica. Inoltre in molte strutture i tamponi non sono ancora arrivati e quindi li hanno dovuti acquistare in autonomia, chiedendo poi ai familiari di pagare. Nella sostanza, dunque, nulla di cambiato: visita di 15-20 minuti una volta a settimana; familiari sul balcone, ricoverati nella loro stanza con finestra chiusa; operatore socio-sanitario che al termine dei minuti concessi porta via il malato nella sala comune, sono gli atteggiamenti più frequentemente denunciati dalla Fondazione Promozione Sociale. La situazione non cambia nemmeno se i parenti degli anziani sono stati vaccinati, perchè comunque in molte strutture non c'è possibilità di incontri più ravvicinati con gli anziani.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)