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Sale nascosto nei cibi un’insidia da calcolare

Il Messaggero, 05-08-2020, p.19

Sale nascosto nei cibi un’insidia da calcolare

Il sale è presente in moltissimi cibi, come ad esempio il pane, e basta poco per superare il livello dei 5 grammi (1 cucchiaino da tè) consigliati.
  
Il pane è tra gli alimenti più consumati al mondo, ma nasconde il cloruro di sodio, anche se è possibile ora, per chi proprio non sopporta le varianti sciape, trovarne uno di grano duro con il 35% in meno di sale e il 30% di cloruro di potassio.
E' stato realizzato da un team di scienziati, che hanno usato, tra l'altro, un sale marino sotterraneo a basso contenuto di sodio, proveniente dal deserto dell'Atacama, in Cile. Per l'OMS il consumo di sale non deve superare dai 3 ai 5 grammi al giorno. Ma non si considera mai il quantitativo presente nei cibi. Ne sono ricchi prosciutto, patatine, cibi inscatolati, ma è presente anche nel gelato. Anche con il sale, come capita su altri fronti, l'Italia è divisa in due, ma stavolta l'abitudine meno salutare di mangiare cibi salati è più forte al Nord.

Assumere tra i 10 e i 12 grammi quotidiani può far salire la pressione, interagire con alcuni sistemi endocrini e neuronali, il calcio, trattenere acqua e far aumentare il volume del sangue. Nelle arterie inoltre contribuisce allo sviluppo delle placche, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari. Non si deve però passare al problema opposto: cancellare il sale dalla dieta o prenderne troppo poco obbliga l'organismo a recuperarlo con i suoi meccanismi di difesa. Per nutrirsi bene bisogna mangiare cibi freschi a cui dopo aggiungere il sale e limitare i cibi preconfezionati e inscatolati.
Una buona pratica, per questi ultimi è di lavarli prima di mangiarli per togliere il sale in eccesso.

Un trucco semplice per limitare il sale è di usare spezie ed erbe aromatiche come prezzemolo, rosmarino, origano, pepe. Per quanto riguarda l'acqua, invece, si può stare più tranquilli, perché anche in quelle imbottigliate c'è sale.

Di media le oligominerali di sorgente sono le più salate, e ricordare che nelle acque italiane non c'è una grandissima quantità di sodio, mentre in quelle francesi si.

(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)

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Collana
Anno Pubblicazione2020
Pagine19
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2020-08-05
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Messaggero
Subtitolo in stampaIl Messaggero, 05-08-2020, p.19
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)
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Attori
Parole chiave: Alimentazione Malattie cardiovascolari