Presentati i risultati della ricerca Impatto e potenziale di crescita della White Economy, realizzata da Censis e Unipol. Dall’indagine è emerso che i bisogni di salute, assistenza e previdenza degli Italiani sono in costante crescita, l’allungamento della vita sollecita infatti la necessità di garantirsi un futuro in buone condizioni. Cresce così la White Economy, la filiera della cura, dell’assistenza e della previdenza che ha raggiunto un valore di 290 miliardi di euro e coinvolge 3,8 milioni di lavoratori in Italia, pari al 16,5% degli occupati del Paese. Comparata con gli altri settori, la White Economy è seconda solo al commercio, produce più dei settori delle costruzioni e dei trasporti.
Tra i dati presentati alcuni sono di particolare interesse: attualmente solo il 24,3% degli italiani ha una conoscenza precisa della propria posizione pensionistica, ma i lavoratori di oggi, pensionati di domani, devono assolutamente interrogarsi sul quantum dei futuri assegni pensionistici. Il ricorso a formule di previdenza complementare sembra infatti indispensabile pensando al futuro. Nonostante nell’ultimo decennio le adesioni siano più che raddoppiate, passando da poco meno di 3 milioni di iscritti nel 2005 agli attuali 6,5 milioni, sono ancora pochi gli italiani ad essere consapevoli dell’importanza di accedere a pensioni complementari. Un segnale negativo è inoltre rappresentato da quel milione e mezzo di iscritti che, nel 2014, per effetto della crisi non è riuscito a versare i contributi. In merito alle prestazioni di cura e assistenza, sono meno del 20% gli italiani che sono pienamente soddisfatti del welfare pubblico, prevale il fai da te con l’impiego delle cosiddette badanti. Per il 65% degli italiani il ricorso a questo tipo di soluzione è da ritenersi positivo, l'11% pensa che sia una scelta priva di alternative reali, mentre il 24% vede negativamente l’impiego di persone senza professionalità adeguate e certificate.
(Fonte: tratto dall'articolo)